La rassegna "Salento Negroamaro" è divenuta negli anni un punto di riferimento per la vita culturale della Puglia e del Mezzogiorno d’Italia. La Provincia di Lecce promuovendo l’iniziativa ha saputo, da un lato, introdurre una nuova modalita di gestione per le numerose iniziative culturali presenti nel territorio, permettendo un coordinamento delle energie e delle risorse, una ottimizzazione dei costi ed un’ampia diffusione dei vantaggi; dall’altro rilanciare l’immagine culturale del Salento, evidenziandone il suo rapporto, storico e quotidiano, con le altre culture, ieri greci, bizantini e arabi, oggi slavi, africani e asiatici. Un’operazione di promozione e valorizzazione che va oltre il barocco leccese e abbraccia l’antica cultura musicale della grecia salentina durante l’evento clou della Notte della Taranta, coinvolgendo 70 mila persone ogni anno. Si tratta di una rassegna di arti visuali e di spettacolo dedicata alle "culture migranti" ovvero a quelle forme di cultura che proveniendo da terre lontane, a volte remote, si trasferiscono con gli uomini per motivi di lavoro, asilo politico o semplicemente per curiosità, e vengono in contatto con altri uomini e altre culture confrontandosi, scontrandosi e fondendosi con esse e creando così quella koinè che ha caratterizzato la storia del Mediterraneo nel corso dei secoli. Testimonianza vivente di questi costanti flussi di migrazione è il vitigno NEGROAMARO, che è stato scelto come simbolo della rassegna. Originario della Macedonia ed impiantato nelle terre salentine questo vitigno si è adattatato ad esse finendo per divenire un simbolo della cultura agricola ed umana del Salento.
Obiettivi
Per comprendere del tutto la mission che la rassegna Salento Negroamaro ha deciso di darsi bisogna comprendere la dimensione umana e geografica del Salento, ponte naturale verso l’oriente e tappa dei flussi migratori che hanno attraversato ed attraversano costantemente il mare Mediterraneo. La manifestazione indaga, ricerca, illustra la dimensione umana del Salento nella dinamicità del suo rapporto, storico e quotidiano al tempo stesso, con le altre culture. Una cultura nel suo rapporto con le altre culture, ieri greci, bizantini e arabi, oggi slavi, africani e asiatici.
La motivazione che ha spinto l’amministrazione provinciale di Lecce a promuovere la creazione
di Salento Negroamaro è stata dettata dalla necessità di superare una logica di
finanziamento a pioggia per le numerose iniziative culturali presenti nei comuni della provincia
e di introdurre una nuova modalità di gestione che permettesse un coordinamento e una
promozione più adeguati.
Accanto a questa motivazione di carattere organizzativo-gestionale se ne affiancavano delle
altre: rilanciare l’immagine culturale del Salento fortemente penalizzata dalla perifericità
dell’area, ma interessata, negli anni recenti, da forti flussi turistici, e dare identificabilità a
questa immagine. Una identificabilità che andasse anche al di là degli strumenti convenzionali
di comunicazione ma che fosse invece la testimonianza tangibile di una dimensione umana e
antropologica di cui la migrazione, degli uomini e delle culture, è una componente essenziale.
L’amministrazione provinciale ha proceduto quindi all’organizzazione di un intervento che
avesse una logica di coordinamento delle energie e delle risorse ed una ottimizzazione dei costi
e dei vantaggi.
Azioni
La rassegna ha una composizione che varia di anno in anno includendo sezioni di musica, teatro, cinema e letteratura, ma anche mostre, premi e grandi eventi. Punti stabili di riferimento della rassegna sono il "PREMIO NEGROAMARO" assegnato alle aziende vitivinicole salentine che si sono distinte nella produzione e diffusione di questo vitigno e la "NOTTE DELLA TARANTA", una settimana di concerti di musica etnica con sede nei comuni della grecìa salentina, (un gruppo di comuni che conserva usanze e dialetti di origine greca) e che si conclude con un grande concerto di musica taranta nella città di Melpignano. La rassegna risponde quindi all'idea di fondo che la cultura di un territorio deve essere aperta al mondo e si alimenta di incontro e confronto con le culture che "migrano" nell'attualità della storia.
Risultati
Il Mediterraneo è un grande bacino interculturale dove gli scambi tra tradizioni diverse hanno costruito koinè musicali e artistiche molto affascinanti. In questo ambito è dunque possibile cogliere una specificità mediterranea, interculturale, mettendola in relazione con quanto succede altrove, nel resto del mondo.
Il Salento, per la sua posizione geografica, è storicamente terra di migranti, cerniera tra mondi vicini e lontanissimi, in un mare che divide e unisce allo stesso tempo. Un luogo dove la clandestinità è una condizione reale e ideale, frontiera che può divenire un alveo nel quale coltivare e produrre suoni, melodie, parole e progetti che rimbalzino fra tradizione e modernità, luogo nel quale costruire canali di confronto e valorizzazione della produzione locale che abbracci un orizzonte nazionale ed europeo.
Nel 2001 la Provincia di Lecce ha deciso di mettere insieme tutte queste esperienze creando il festival Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti, che prende il nome da un vino votato al viaggio. Nel passato non tanto remoto, quando le produzioni salentine di massa erano orientate ad un vino da taglio, il negroamaro era molto ricercato per dare grazia, robustezza, e tessuto a vini di poca struttura di altre regioni d’Europa. Sempre per le sue caratteristiche di finezza negli uvaggi o nei tagli è considerato migliorativo di altri vitigni. Ancor più, lavorato in purezza, dà vini di eccellenza molto apprezzati e conosciuti nel mondo.
La musica, il teatro, l’arte, la scrittura, il vino hanno dato forma a questa terra del Sud Italia culturalmente in movimento. Salento Negroamaro, nelle sue diverse edizioni, ha esaltato l’immagine di un luogo capace di intercettare le culture e le arti degli uomini, oggi più che mai in movimento sul pianeta, uno spazio esso stesso riverbero di paesaggi preziosi e di umanità, parte attiva di questo grande incrocio di culture.
Nel corso degli anni Negroamaro si è trasformato in un festival dei festival, un contenitore multicodice ad alta densità culturale, un bene culturale capace di dare opportunità di conoscenza e di essere raduno di poetiche diverse e di diverse discipline.
Sin dalla prima edizione una delle caratteristiche del festival è stata quella di essere itinerante: una opportunità per riscoprire luoghi suggestivi e antichi palazzi, corti signorili e piazze rumorose, cave di pietra e castelli medioevali, costa ed entroterra di tutta la meravigliosa penisola salentina da Leverano a Santa Maria di Leuca, da Gugnano a Cursi, da Lecce ad Acaya, da Gallipoli e Otranto.
La musica ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella rassegna che ha accolto interpreti della scena internazionale. Nel 2001 il programma vive della poliedricità del musicista serbo Goran Bregovic, della dolcezza del compositore francese Renè Aubry, dell’intensità tzigana della Kocani Orchestra, del tango argentino di Juan Carlos Caceres, della sintesi tra classico e moderno di Jan Garbarek, dei ritmi cubani di Santiago e Habana e Pancho Amat.
L’edizione del 2002 è segnata dall’evento Notre Dame de Paris, il musical tratto dal romanzo di Victor Hugo e musicato da Riccardo Cocciante, che viene replicato per quattro sere consecutive nell’Arena delle cave di Cavallino. Nella stessa estate Lecce acclama per la prima volta il grande cantore del rock Elvis Costello. La sezione “Mother Africa, Sister India” rientra nel percorso della ricerca nella musica contemporanea. Talving simg, Translobal underground, Fun-da-men-tal and Mukta sono i protagonisti di questa sezione.Nel 2003 Negroamaro incontra il Brasile grazie a “Serpiente Emplumada, Brasil Central do mundo”. Un omaggio ad un grande paese che oltre ogni facile esotismo, proprio per il suo straordinario rapporto con la musica, è una delle capitali culturali del pianeta. Il ministro della cultura del governo Lula Gilberto Gil, Maria Bethania, Caetano Veloso e Chico Cesar deliziano il pubblico salentino con le loro emozionanti esibizioni. Lo spazio per la musica è inoltre arricchito dalla presenza dei Kronos Quartet, di Max Raabe e la Palast Orchester, di Carlos Nunez, il più grande suonatore di “gaita” (la cornamusa galiziana), e dalle rassegne Salento Occitania, Sonos Reggae, Sonos Rock e Meridiano jazz.Il sodalizio con il Festival Sete sois sete luas, presieduto dai premi Nobel per la letteratura Dario Fo e Josè Saramago, è l’evento portante dell’edizione 2004 chiusa da un intervento sulla democrazia dello stesso Saramago. Sul palco di Palazzo dei Celestini a Lecce si alternano vecchie e nuove generazioni di musicisti portoghesi con Jorge Tuna, Ana Moura, Orquestra de Harmonicas de Ponte de Sor e Thecka. La rassegna presenta anche il festival reggae Boom Blust Summer Night che al fianco dei Sud Sound System, marchiati da Negroamaro nel loro fortunato tour europeo, vede interpreti italiani e internazionali del reggae, e il Festival dei Musicisti di Strada.
Nel 2005 la quinta edizione vive del confronto con la terra di Capoverde, in occasione dei 30 anni dalla sua indipendenza, con la partecipazione del vecchio leone Bana e di Mariana Ramos, figlia del grande musicista Toy. L’edizione esalta l’intreccio tra musica e cinema con le intense esibizioni di Ennio Morricone e della sua orchestra di oltre duecento elementi e di Philip Glass, con la sonorizzazione dal vivo del film Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio. Nel programma anche gli spagnoli Ska – p, i musicisti della residenza Sound Res, Boban Markovich e la sua Orchestra, Subsonica, Luciano.
L’edizione 2006 è stata interamente dedicata al continente africano nell’ambito della campagna dell’Unesco intitolata “Alleanza globale per la diversità culturale”. La sezione musicale, organizzata in collaborazione con l’associazione TimeZones, diretta da Lokua Kanza ha visto la partecipazione della senegalese Julia Sarr, dei congolesi Tambours De Brazza, del nigeriano Femi Kuti, dell’ivoriana Dobet Gnaorè. I due ospiti più importanti sono stati Cesaria Evora e Youssou N’Dour. Negroamaro ha inoltre ospitato il festival dei musicisti di strada e la residenza Sound Res.
La Rassegna è giunta nel 2007 alla sua settima edizione, senza soluzione di continuità, con la consapevolezza di essere divenuta un punto di riferimento per la vita culturale della Puglia e del Mezzogiorno d’Italia.
Il cinema è un’altra importante componente di Salento Negroamaro. Nel 2002 e nel 2003 il regista Edoardo Winspeare, autore dei film “Pizzicata”, “Sangue Vivo” e “Il miracolo” - in concorso nell’edizione 2003 della Mostra del Cinema di Venezia - cura la realizzazione delle collettive di cortometraggi di giovani autori salentini. “Sale” e “A Levante” vengono prodotti dalla Provincia di Lecce e sbarcano nelle sale cinematografiche, partecipando a numerosi festival e lanciando una nuova generazione di registi. La sezione Negroamaro Cinema è sinonimo da tre anni del “Cinema del Reale”, una festa riservata agli autori e alle opere cinematografiche e video che offrono descrizioni e interpretazioni personali e singolari delle realtà passate e presenti nel mondo e rivelano generi documentari differenti. Nel corso di questi anni il festival ha ospitato, tra gli altri, Francisco Manso, Francesco Munzi, Mario Martone, Matteo Garrone, Babak Payami, Vittorio De Seta, Gianfranco Mingozzi; Gianfranco Pannone, Cecilia Mangini, Daniele Vicari, Pippo Delbono. Non a caso proprio per il suo impegno nel settore audiovisivo Negroamaro è stato insignito di un prestigioso riconoscimento dal Consiglio internazionale del cinema, della televisione e della Comunicazione dell’Unesco. Nel 2006 il Cinema del Reale ha visto la partecipazione del produttore Toussaint Tiendrebeogo e di numerosi registi africani.
La sezione teatro ha vissuto soprattutto del continuo scambio con il territorio e in particolar modo con il Teatro Stabile Koreja. Dal 2002 va in scena “Officium et Opificium”, una rassegna residenza che ospita nomi di importanza nazionale e internazionale, occasione anche per la presentazione delle nuove produzioni della Compagnia come i fortunati spettacoli “Acido Fenico. Ballata per Mimmo Carunchio” con Ippolito Chiarello e Sud Sound System, e “Brecht’s Dance” con Raiz, ex leader degli Almamegretta. Negroamaro ha inoltre dato vita ad alcune produzioni come Villarosa, con Enzo Alaimo e Giovanna Marini, e Breviario Mediterraneo, tratto dal testo dello scrittore bosniaco Predrag Matvejevic con Omero Antonutti e i Novalia.
Nel 2002 sul lungomare di Santa Maria di Leuca va in scena lo straordinario “Demoni”, spettacolo di strada pirotecnico in cui i demoni invadono la città, conquistano gli edifici più emblematici per annunciare il regno degli inferi, della compagnia spagnola Els Comediants. Nel 2004 il Salento ha reso omaggio al maestro ultranovantenne Manuel de Oliveira. Nel 2006 la sezione è stata curata dall’attore senegalese Mandiaye N'Diaye che ha messo in scena "Leebu Noor ak Nawet" spettacolo tratto dal Pluto di Aristofane, con la riscrittura in lingua Wolof e con la partecipazione di alcuni abitanti di un villaggio senegalese.
Negroamaro ha inoltre ospitato scrittori, artisti, produttori, fotografi e danzatori, ha dato vita ad un premio dedicato al miglior vino Negroamaro, ha accolto il Premio Lo Straniero, diretto dall’intellettuale e critico Goffredo Fofi, ha ripercorso la via Egnatia che da Roma conduceva a Costantinopoli. Il tutto con la collaborazione di numerose associazioni e strutture che operano sul territorio, di enti di ricerca, di consolati, di Istituti di cultura in uno scambio reciproco che ha fatto crescere e continua a fare crescere una rassegna culturalmente migrante.
Punti di forza
Gli elementi che maggiormente caratterizzano la Rassegna sono:
1) ha restituito alla terra salentina il ruolo storico che essa ha avuto nei secoli passati di crocevia e
luogo di incontro delle più diverse culture;
2) ha creato una economia di scala dell’intervento pubblico nella cultura in una logica di
ottimizzazione delle risorse, riunendo una serie di iniziative che sennò sarebbero rimaste
isolate e insufficientemente comunicate in un grande contenitore, con una mission precisa, una
comunicazione integrata ed una organizzazione centralizzata dall’ufficio cultura della Provincia
di Lecce;
3) ha rilanciato l’immagine del Salento mediante l’identificazione della comunità umana con un
prodotto locale che avesse anche le caratteristiche di testimonianza della vicenda umana di
ambiente di passaggio e migrazione che hanno caratterizzato la storia salentina;
4) permette una comunicazione coordinata delle diverse iniziative e quindi facilita la
fruizione di queste al consistente numero di turisti presenti nel Salento nel corso della
stagione estiva;
5) permette che anche comuni più piccoli, con risorse economiche limitate possano ospitare
degli eventi culturali;
7) valorizza il patrimonio culturale del Salento sia inteso anche come patrimonio tangibile
che come patrimonio umano di esperienze, tradizioni, unicità;
8) ha sviluppato un indotto sia economico che culturale che permette una crescita quantitativa
e qualitativa della comunità salentina.
Destinatari
Destinatari principali della Rassegna sono stati in
primo luogo le comunità amministrative salentine (comuni, unioni di comuni) che hanno avuto
la possibilità di essere valorizzate mediante un intervento che le coinvolgesse in uno scenario
globale ma anche la stesa Regione Puglia che ha potuto fruire di una immagine identificabile e
rinnovata del Salento.
In secondo luogo i destinatari sono i fruitori delle numerose iniziative della rassegna,
sinteticamente possono essere individuati in:
- Residenti: la provincia di Lecce ha circa 900.000 abitanti altrettanti le due province limitrofe
di Brindisi e Taranto. I residenti di queste tre province possono fruire di una serie di eventi che
hanno complessivamente elevato la programmazione culturale pugliese ponendoli a contatto
con molte differenti culture in una ottica di globalità;
- Turisti: i flussi turistici verso il Salento sono fino ad oggi in costante crescita, la possibilità di
fruire oltre che dell’offerta classica del turismo balneare, di numerosi eventi non soltanto legati
alla specificità dell’area ha contribuito a rafforzare la proposta turistica del Salento;
- Cultori delle espressioni artistiche etniche: che hanno trovato negli eventi di Salento
Negroamaro degli appuntamenti fissi di incontro ed approfondimento.
Impatto sulla customer satisfaction
Il Progetto Negroamaro ha ricevuto nel 2007 il Premio Cultura di Gestione per le politiche di promozione di beni e attività culturali.
Inoltre il Consiglio Internazionale del Cinema della Televisione e della Comunicazione dell'UNESCO ha segnalato l'iniziativa nell'ambito della Campagna Unesco intitolata ALLEANZA GLOBALE PER LA DIVERSITA' CULTURALE.Il Ministero dello Sviluppo Economico ha inserito Negroamaro tra i progetti finanziati nell'ambito dell'Accordo di Programma Quadro "Sensi Contemporanei". L'edizione 2008 della rassegna ha ottenuto il patrocinio dell' Istituto Italo Latino Americano e delle Ambasciate in Italia Argentina, Bolivia, Cile, Messico, El Salvador, Guatemala e Colombia. Quest'ultima in particolare ha inserito la Rassegna Negroamaro nell'ambito della campagna VIDA SIN DROGA - Un Impegno Globale. Il 2008 Anno del Dialogo Interculturale ha registrato l'adesione di Negroamaro alla campagna promossa dalla Fondazione "Anna Lindt" 1001 AZIONI PER IL DIALOGO.
Promotori
Salento Negroamaro è promosso dalla Provincia di Lecce.
Unità organizzativa competente
E' coinvolto il personale dell'Ufficio Cultura.
Gruppo di progetto
Partecipano all'evento: l’Istituto di Culture Mediterranee in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Puglia, il Centro Internazionale di Cooperazione Culturale C.I.C.C., il Gruppo Italgest, il Monte dei Paschi di Siena, la Fo
Cambiamenti organizzativi
La manifestazione dal 2005 è entrata a far parte del Consiglio internazionale del
cinema, della televisione e della comunicazione dell’UNESCO.
La collaborazione con
l'associazionismo culturale locale, coinvolto a pieno titolo nella progettazione e nella gestione
della rassegna in un dinamico rapporto pubblico-privato ha conseguito crescita generalizzata
del contesto culturale della provincia di Lecce attraverso il confronto con istituzioni culturali di
assoluto prestigio, come la Cinemateque Francaise e l'Istituto del Mondo Arabo etc.
Diffusione
Salento Negroamaro partecipa nel 2006 alla campagna dell’UNESCO "Alleanza globale
per la diversità", la partecipazione è stata presentata nella sede dell’UNESCO a
Parigi. Inoltre è stato invitato al Social Forum 2006 di Nairobi. I musicisti salentini hanno
organizzato una serie di concerti in tutti i quartieri di Nairobi e, con altri gruppi di musica
etnica, hanno concluso il Social Forum con un grande concerto dedicato alla valorizzazione delle
diversità culturali.
Il progetto è stato premiato nel 2007 alla IV edizione del Premio Cultura di Gestione per la categoria "Politiche di promozione di beni e attivita culturali".